“Nessuno sguardo può afferrare completamente Venezia” scrive Héctor Bianciotti in una delle molte citazioni disseminate in questo libro. Ma allora come affrontare la città che più di tutte rischia “di cadere di luogo comune in luogo comune”? La soluzione c’è: perdendosi.
In questa singolare Guida, Pascal Bonafoux rinuncia a ogni ambizione di catalogare, organizzare, sistematizzare le infinite identità di Venezia e sceglie invece di abbandonarsi a esse – o quasi. A guidare Bonafoux, infatti, sono le molteplici tracce che Venezia ha lasciato nell’arte e nella letteratura: Proust, De Musset, Rilke, Chateaubriand, Gautier, Casanova… così, passo dopo passo, l’autore compone una sorta di antologia veneziana caotica e imprevedibile, anacronistica come la città e insieme utile per coglierne le rifrazioni che dal passato arrivano fino a noi.

Ma non è fatta solo di lettere la Venezia di questo libro. Le pitture e i disegni di Safet Zec, amico e compagno di strada dell’autore, riflettono un intento parallelo: scoprire Venezia un dettaglio alla volta, lasciando perdere il quadro generale e accettando di smarrirsi in un’infinità di particolari, soggetti in apparenza trascurabili e invece proprio per questo rivelatori. Perché solo chi si perde può vedere davvero – ed è questo, forse, che Venezia ha ancora da insegnarci.

Perdersi a Venezia – e se invece fosse un ritrovarsi? Ne dubitate? Cosa posso farci? Jean Giono ve lo conferma: «Bisogna dar ragione ai bigotti d’ogni ordine: Venezia è un luogo di perdizione. Si è in effetti persi per tutti gli altri tranne che per se stessi».

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Pascal Bonafoux
Scrittore, critico e storico dell’arte
Curatore di diverse mostre d’arte moderna e contemporanea in tutto il mondo, professore emerito di storia dell’arte, autore di numerosi studi dedicati principalmente all’autoritratto nella pittura occidentale. Tra le mostre da lui curate spicca «Moi! Autoritratti del XX secolo» tenutasi prima al Musée du Luxembourg a Parigi e alla Galleria degli Uffizi a Firenze poi.

Libri dell’autore pubblicati da Qupé éditions:
Déclaration d’amour à la peinture
Trajectoire incalculable, dictionnaire
des métaphores par Victor Hugo
Carnets de Safet Zec
Safet Zec, monografia

Safet Zec
Pittore e incisore
Considerato uno degli artisti figurativi più importanti in Europa. Diplomato alla Scuola superiore di arti applicate di Sarajevo e all’Accademia di arti figurative di Belgrado. All’inizio della guerra in Bosnia ed Erzegovina si trasferisce in Italia, è dal 1998 che ha lo studio a Venezia. Oggi vive e lavora tra Sarajevo,
Počitelj e Venezia.

Libri e cataloghi dell’artista pubblicati da Qupé éditions: Abbracci/Embraces, Exodus, Carnets, La peinture et la vie, In viaggio con Safet Zec, Ceramolle, Deposizione, monografia Safet Zec

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Progetto e realizzazione: Hana Zec e Federico Fazzi
Editing: Giulio Aureliano Pistolesi
Revisione della traduzione: Véronique Mounition
Correzione ortotipografica: Giusi Silighini
Rilettura: Silvia Bandolin
Fotografie delle opere: Francesco Allegretto,
Alessandro Beltrame, Gorcin Zec
Stampa: Grafiche Veneziane, Venezia

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